martedì 12 febbraio 2013

Il giorno in cui seppi di essere incinta 2


Una storia in cinque puntate _ Seconda puntata
Nelle puntate precedenti: è la mattina del 13 dicembre e sembra un giorno come un altro

Alla mie amiche E. e R. 

Era diverso tempo che io e mio marito provavamo ad avere un bambino e non veniva, e vorrei qui dire che è qualcosa di frustrante e doloroso che ti porta ad essere invidiosa della felicità altrui – con senso di colpa, peraltro, perché non lo vorresti mai, soprattutto se si tratta della felicità di amiche a cui vuoi bene. Io non sono una tipa invidiosa, e perciò provare questo rabbioso rancore mi ha colto alla sprovvista, ma non sono stata del tutto capace di controllarlo. Se non sono riuscita a partecipare adeguatamente è perché mi faceva soffrire; non ne sono orgogliosa, e qui vorrei chiedere scusa, in particolare vorrei chiedere scusa alle mie amiche E. e R.
Ma spero, adesso, di aver tempo e modo di rimediare.

La mattina del 13 dicembre era il mio quarto giorno di ritardo. Considerato che il mio massimo ritardo degli ultimi anni era di 36 ore, diciamo che ho deciso di prenderlo in considerazione. Così, dato che dopo più di un anno hai perlomeno la fortuna di essere molto consapevole e soprattutto possiedi ogni strumento possibile e immaginabile, mi ficco in bocca il termometro della temperatura basale, formulando il seguente (modestamente intelligentissimo, no, scherzo!) pensiero: «Se la temperatura si è abbassata vuol dire che le mestruazioni stanno facendo fatica ad arrivare, ma, se fosse alta, bè, in quel caso, ci sono buone possibilità». Aspetto a letto, 5 minuti. Vado in bagno, mi siedo sul WC, mi tolgo il termometro dalla bocca e lui segna 37.5. Wow!

Fine seconda puntata

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