Sono tornata dalla nostra mini vacanza e ci ha accolto una sempre caldissima Firenze. Come promesso, ho caricato le foto della passeggiata nel Parco Sirente. Ma oggi vorrei fare un post un po' diverso dagli altri. Prima di partire, siamo stati anche all'Aquila, dove peraltro vi è una delle Università in cui F. insegna. L'Università è provvisoriamente a Bazzano, nella zona industriale, in mezzo a una serie di capannoni (più o meno introvabile). Pare che sarà comunque spostata il prossimo anno in una nuova sede.
Volevo però documentare e farvi vedere com’è attualmente la situazione nel centro storico. Non sono una brava fotografa ma ho fatto del mio meglio. Vi ricordo che il terremoto è avvenuto il 6 aprile del 2009. Io sono stata all'Aquila nel 2006, quando F. ha cominciato a insegnare lì e vi assicuro che era bellissima. Quasi nessun abitante del centro storico è ancora tornato a casa, molti abitano nella new town e negli alberghi.
E questo è il centro storico:
Due stradine laterali: è tutto puntellato
e ci sono delle zone alle quali non si riesce ad accedere
Questa è la piazza principale. Nella basilica ci sono stati degli interventi, come potete vedere. La Piazza sta tornando alla vita. Il famoso e storico negozio delle sorelle Nunzia che produce buonissimo torrone ha riaperto in fretta ed è un bellissimo locale.
Ha riaperto anche un bar gelateria molto buono dove ero stata nel 2006: ma questa è una cosa recente, mi ha detto F. che quando è venuto a fare lezione in primavera era chiuso.
Quasi tutti i negozi e quasi tutte le attività sono chiuse. Posso però dirvi che a volte, in mezzo a una via in cui non c'è niente, ha riaperto un bar, una pizzeria, una cartoleria, o altro. Ma ancora molto molto poco.
L'Aquila era una città universitaria. Il giovedì era la giornata in cui tutti gli studenti si riversavano per le vie e popolavano i numerosi bar e caffè che c'erano. Questi locali non ci sono più.
Anche in questo caso si torna faticosamente alla vita e alla "normalità": questo cartello che ho fotografato come potete vedere pubblicizza l'apertura di un nuovo locale.
Queste foto mettono insieme tanta tristezza, per la desolazione di una città storica che prima di quella terribile notte era piena di vita e di giovani, ma l'ultima foto che hai postato è ancora più significativa, perché evidenzia la vita che vuole rinascere dalle rovine, la voglia di ricominciare, nella semplicità di un cartellone scritto a mano...
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