martedì 4 novembre 2014

Filosofia per me

Nella prima lezione di filosofia in terza ho chiesto cosa significhi 'filosofia'. Quasi tutti sanno che l'etimologia della parola è 'amore per il sapere' o 'amore per la sapienza', ma ci si sofferma poco a pensare a cosa si intende sia per 'amore' sia per 'sapere'.
Approfitto di questa riflessione per dirvi che cos'è per me la filosofia.

Cosa significa 'sapere'? Io credo che il sapere sia il pensare bene, l'impegnarsi a riflettere, lo sforzarsi ad analizzare ogni situazione. Significa non fermarsi all'apparenza delle cose, ma guardare, interpretare, scendere nel profondo. Significa riconoscere che ogni situazione, come ogni persona, è complessa; e la nostra capacità dovrebbe essere quella di accettare tale complessità e di scandagliarla, o perlomeno di provarci. Io credo che il sapere non sia qualcosa di dato, ma qualcosa continuamente in divenire, sfuggente ed enigmatico, e che la filosofia dev'essere una ricerca, una tensione, uno sforzo che avviene attraverso la capacità più umana che vi sia: il pensiero.
Per questo si parla di amore. Cos'è l'amore se non una tensione costante verso l'altro, un tentativo di comprenderlo sempre in atto?

Ma la filosofia per me è anche condivisione del sapere. Altrimenti i greci non avrebbero usato il suffisso 'filos' che significa amico. Mi spiego meglio. I greci avevano tre termini per indicare l'amore. C'era l'eros, l'amore carnale, passione, sensuale. C'era l'agape, l'amore compassionevole, altruista, generoso, che poi sarà ripreso dalla tradizione cristiana. E poi c'era la philia. L'amore che coincide con l'amicizia, quell'amore che nasce dalla stima, dalla frequentazione, dalla condivisione di interessi, dal dialogo. Diversamente dall'eros che vuole possedere egoisticamente l'altro (io sono tua e tu sei mia, dicono gli amanti e questa affermazione esprime con forza il loro desiderio), e sempre diversamente dall'agape che è invece darsi completamente all'altro quasi annullando se stesso, la philia è, direi, tranquilla condivisione. È amare qualcuno senza interesse. È volere il suo bene, perché il suo bene coincide con il mio. È quell'amore che nasce dal dialogo, dallo scambio, dalla vicinanza intellettuale.
Per questo filosofia, e non agapesofia o erosofia, secondo me. Perché la filosofia non è l'individuale ricerca del sapere, ma è la capacità di condividere il sapere. Di rendere il sapere comune. Di vivere il sapere, ovvero il retto pensare, come uno scambio, un dialogo, un confronto dialettico.
La filosofia in questo senso non è soltanto monito o piuttosto incoraggiamento a riflettere e pensare, sfida all'intelligenza che non deve accontentarsi mai di risposte precostituite, ma è anche stimolo a confrontarsi, a riconoscere l'altro, ad ammettere che il vero sapere è solo quello che nasce e matura assieme.

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