lunedì 17 novembre 2014

Ancora a Coty... Perché non resisto!

Eh sì. Non resisto. Devo tornare a parlare di lei. Vivere con la mia piccola Coty è un continuo rimanere sospeso fra il passato e il futuro. Ogni giorno Coty cambia e non fai che chiederti come sarà domani, cosa succederà fra un mese, come sarà fra un anno, e poi quando inizierà la scuola e quando sarà un'adolescente (a questo è meglio non pensare!!). Con trepidante gioia guardi al giorno che verrà. E alla bambina che diventerà. Al tempo stesso non fai che ripensare ai momenti passati insieme, e provi un'indicibile nostalgia per quegli attimi irripetibili. Penso a quando l'ho vista la prima volta. Lunga, con gli occhi azzurri, che mi si è arrampicata addosso e appoggiata alla tetta. Penso alle nostre passeggiate assieme, lei piccolissima che dormiva nel marsupio in collo a me. Penso alle sue prime risate. A quando ha detto mamma. E poi papà. A quando gattonava: orgogliosa di se, dopo 4 o 5 zampettate, si metteva seduta, ti guardava e salutava con la manina.

Voi mi direte di godermi il presente invece di guardare al futuro e al passato in questo modo. E io vorrei rispondere che trovo questo presente davvero sopravvalutato. Come dire, il presente è troppo breve. Un attimo prima è futuro, un attimo dopo è passato. E poi cosa vorrebbe dire? Cosa faccio, mi godo il presente e non penso? Ma io non posso fare a meno di pensare. E allora, davvero, preferisco essere così. Una sognatrice piena di speranze, che guarda al futuro perché non ha paura. E al tempo stesso, una romantica nostalgica, che guarda al passato perché sa che il passato determina la mia storia e il mio essere.

Ma in verità, bambina mia, io trovo meraviglioso pensare a te. Sono orgogliosa dei progressi che fai ogni giorno. Sono felice di vederti così luminosa e bella. Sono commossa quando vieni da me e dal papà a darci i bacini. Ti sono riconoscente per aver reso speciale il mio passato.  E sono pronta ad accompagnarti nel futuro, fino a quando tu vorrai, e nel modo in cui vorrai.

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