domenica 25 novembre 2012

Democratic day


Sono qui davanti a Milan-Juve e siccome questa partita è un po’ una noia – e, per la cronaca, non inquadrano quasi mai il più belloccio in campo, ossia Amelia, il portiere del Milan – ho deciso di scrivere qualcosa sulla giornata di oggi. La giornata delle primarie.
Innanzi tutto, gli elementi spassosi della giornata:
1) Renzi non ha fatto che ripetere di iscriversi prima delle primarie per non fare la coda, ma ha aggiunto che, nel caso uno non ci riuscisse, di andare comunque a votare perché – cito – «Meglio perdere 15 minuti che 5 anni». Bon… altro che 15 minuti! Pare che Matteo si sia fatto due ore di fila, e a me fa abbastanza schiantare, e me lo vedo in Piazza dei Ciompi a discorrere con gli anziani.
2) Mentre ci sono le primarie del PD, il PDL raccoglie le firme per le sue. Che però non si sa se ci saranno. Berlusconi non vuole. Alfano, poveraccio, dal canto suo cerca di dire che non vuole candidati indagati (e qui siamo veramente al paradosso, dovrebbe essere ovvio, che lo si debba chiedere è veramente incredibile) e il partito gli si ribella (parliamone…). Insomma, sembrano davvero alla frutta. E questo, lo devo davvero dire, mi regala una  intima e succosa soddisfazione.

Torniamo alle nostre primarie, comunque. Ho votato, poi, all’ora di pranzo, dopo la messa (vorrei sottolineare che cittadina modello!) e non vi dirò per chi (almeno, non sul web). Io e F. 20 minuti di coda li abbiamo schiacciati, ma ci siamo pure divertiti (non ci si capiva nulla fra pre-registrazione, registrazione e non registrazione): si respirava un’aria di partecipazione e di democrazia. È quello che stanno tutti blaterando da ore. Ma è bello e vero che, se la cittadinanza è chiamata a decidere, a noi piace decidere e lo facciamo. Perciò il numero dei votanti è stato alto. Ho appena sentito  90000 a Milano, mi sembra super (per Pisapia furono 40000 ed era già un successo).
Le previsioni le sto ascoltando, ma le risparmierò in questo post. Certo, la situazione italiana è veramente una merdaccia. Certo, ognuno dei candidati non è per me convincente più del 60%. E ancora, lo scontro TV è stato un mix fra X Factor e il Milionario. Ok. Ma di questa giornata sono contenta. Vorrei provare a esserlo, perlomeno. La partecipazione è sempre qualcosa di positivo, esprime una voglia di rinnovamento, un tentativo di voler far sentire la propria voce, un desiderio di speranza.
Ecco, è così, io personalmente vorrei poter avere il diritto e anche il piacere di sperare. Perciò… tra poco finirà la partita e poi seguirò in Onda… ho deciso di godermi la serata, comunque vada.

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